“Quella che gli anglofoni chiamano Home”

Settembre 2023

Clicca su Houzz per leggere la recensione

Abbiamo conosciuto l’architetto Paola Sola, su Houzz. Immaginate il mio scetticismo. Sconosciuta… su sito (a Me)sconosciuto… a mettere mano su di una casa (a Lei) sconosciuta. Un fallimento pre-annunciato. Ma dato che tale ricerca era stata fatta da mia moglie, da marito saggio e navigato, mi sono limitato a bofonchiare un: “Fai Tu”.

Ah… la casa.

Abbandonata a se stessa da tre anni di incuria e dall’attesa di un condono poi arrivato. Insomma, un macello. L’architetto ha fatto un primo sopralluogo… poi un secondo… poi un terzo.. Misure.. contromisure… fotografie… Ha imparato a conoscerci, ha cercato di capire cosa cercassimo
dalla casa e cosa la casa avesse da esprimere.

Ci ha sottoposto un progetto dettagliato e ricco di informazioni tecniche a nostro beneficio e a quello dell’impresa. Un progetto che abbiamo da subito adorato. Un progetto che non solo dava finalmente una stanzetta ai nostri figli, ma dava finalmente un’anima alla casa.

E qui, è solo l’inizio.

Nel mentre l’Architetto, è divenuto per noi Paola. Ci ha guidati passo passo. Con una pazienza ed una dedizione certosina. Appuntamento dai fornitori… preventivi condivi: cui collabora, preziosi come l’oro. E poi chat… contro-chat… telefonate… video-telefonate e addirittura video-conference se io e mia moglie in ospedale, e lei altrove.

Sempre attenta e vigile. Aperta ai nostri dubbi e pronta a redarguire i “suoi” se il prodotto/risultato non era come da lei immaginato.

E finisce qui ? NO.

Fino alla fine a selezionare i pezzi più “preziosi” per valorizzare la casa. “Questo si, Questo No. Questo Via. Questi qui. Si, Perfetti”. Ed è qui che capisci perché esiste l’architetto e l’interior designer.

Il prodotto finale? Casa. Quella che gli anglofoni chiamano Home. Non House.

Insomma. Le 5 stelle, non danno sufficiente giustizia.